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a gli occhi, con le strisce precipitose della pioggia violenta, di cui sentiva lo scroscio negli orecchi: scroscio ch’era di parole; le parole di quel mostro arrangolato, che le piangeva dietro.

E quei due lì fermi sul marciapiedi, alla posta! Ma che volevan da lei tutti costoro? Per chi la prendevano? E quegli altri due, anche quegli altri due, quel grosso imbecille e quel piccolo che le indirizzava pubblicamente i suoi versi?

Ah, e la lettera di Anna? La cercò, la rilesse, saltando ciò che in quel momento non la interessava:

— “Tu sai, cara Marta, come io.... Ma da me non è più venuto, dopo quella visita furiosa, della quale.... Dalla famiglia Miracoli, però, da cui si reca spesso il fratello Niccolino (sposerà Tina Miracoli, dicono in paese), ho saputo ch’egli stamani è partito per costà. Vuole scoprire, ha detto Niccolino alla fidanzata, che cosa tu faccia a Palermo, convinto che debba esserci una forte ragione, un serio impedimento al tuo ritorno in paese. Tina, benchè come ogni altra timorata ragazza debba far le viste di non capire, pure, dal tono misterioso con cui mi ha confidato questa notizia, ha lasciato capire a me, invece, che cosa avrei dovuto intendere per forte ragione e serio impedimento. Figùrati come