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ficava quel verso: Ma bene io so che ad un amor fedele? A quale amore? Le venne subito in mente l’Alvignani. No, non poteva alludere a lui.... Te, provata e non vinta, amo ed ammiro....
Così riflettendo sul sonetto, non pensava più alla villania del Mormoni, che gliel’aveva dato da leggere.
Sopravvenne il Falcone. Marta si scosse. L’ombrello? Dove lo aveva lasciato? Rammentava benissimo d’averlo portato con sè da casa, la mattina....
— Che cerca, signora? — le domandò il Falcone.
— L’avrò forse lasciato su.... — disse Marta quasi tra sè. E chiamò la bidella.
— Prenda il mio, — le propose il Falcone. — Non è nuovo, ma può servirle lo stesso.
Nel dir così, pareva che ingiuriasse. Era più fosco e più nervoso del solito.
Poco dopo la bidella ridiscese: non lo aveva trovato, nè in classe, nè per il corridojo. Marta si stizzì, diventò inquieta, perchè il Falcone insisteva duramente nell’offrirle il suo. Pioveva forte, ed ella non poteva permettere che il Falcone, per lei, si prendesse tutta quell’acqua.
— Allora, se me lo concede, potrei accompagnarla, — disse, cangiandosi in volto, il Falcone. — Abito adesso su la stessa sua via, un