Pagina:Pirandello - L'Esclusa, 1919.djvu/200


— 186 —

— No no: A lei, intitolato così.... Ma come s’è fatta rossa!... Son cose che fanno piacere.... Lo legga, glielo lascio.... Scappo, perchè a momenti piove e sono senza ombrello.

Un saluto, e via, a naso ritto.

Marta ebbe il primo impeto di buttar via il giornale; ma poi lo ritenne, lo spiegò e lesse:

A LEI.


     Contro il tuo sen, che appena ai dolci intenti
d’amor s’era con vaga ansia levato,
rabbioso groppo di crudeli eventi
la man villana scatenò del fato.

     Quei che a Te si prostrâr ne’ di ridenti,
invan pregando un cenno innamorato,
or contro Te pur levansi, irridenti
l’orgoglio antico e il tuo novello stato.

     Ma bene io so che ad un amor fedele,
per cui spregiasti ogni men puro amore,
oltre te ’n vai, nè t’acerba quel fiele.

     Pur ne’ sorrisi tuoi trema un sospiro
sovente! E sol per questo, entro del cuore,
Te, provata e non vinta, amo ed ammiro.

Un furioso rovescio d’acqua venne a percuotere i vetri della sala. Marta levò gli occhi dal giornale e guardò macchinalmente la finestra.

Erano per lei quei versi? Chi aveva raccontato al Nusco le vicende della sua vita? E che signi-