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Intanto, la scoperta di quell’animo nuovo del Falcone verso di lei produsse a Marta ribrezzo e timore insieme. Sapeva e sentiva di non poter ridersi di lui, come degli altri due. La bruttezza di quell’infelice pur così sdegnoso le destava pietà e le incuteva orrore a un tempo. Probabilmente colui non aveva mai amato alcuna donna.

Se Marta pensava che il Falcone, non ostante la coscienza della propria deformità, poteva pretendere amore da lei, si sentiva offesa e sdegnata; ma d’altro canto intendeva che quella passione, forse la prima germogliata in quel cuore, poteva esser così forte da vincere e ottenebrare quella coscienza stessa, per quanto tragicamente invasata.

Ma un pensiero la rassicurava, che ella cioè non aveva fatto nulla, proprio nulla, perchè quest’affetto mostruoso nascesse.

Adesso, quasi ogni giorno, sul tramonto, ella vedeva il Falcone passare per la via del Papireto e alzar gli occhi al balcone della sua stanza. Il primo giorno, volle mostrarlo a Maria; ma non s’aspettava ch’egli dovesse levare il capo a guardare.

— Guarda qua? Come mai!

Così ebbe la prima prova di quell’amore, a cui già per tanti segni men chiari non aveva saputo nè voluto prestar fede. D’allora in poi, non si