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— Come? Piangi? Perchè? — le domandò, sorpresa, la madre.
Marta si sforzò di sorridere, asciugandosi gli occhi.
— Per nulla.... Non ci badare....
— Santa figliuola, ma perchè? Ti stanno tanto bene....
— No, non voglio.... Disfà, disfà.... Sto meglio senza....
Non era una crudeltà incosciente della madre? E intanto, ella, che bambina! Piangere così, per nulla, in presenza di lei....
Durante il giorno si mostrò più vivace del solito, per cancellar l’impressione di quelle lagrime nell’animo della madre.
Provava un turbamento nuovo, un incomprensibile timore, un’apprensione strana, adesso, nel vedersi sola, senza nessuno allato, per le vie aperte, tra la gente che la guardava.
Nessuno, è vero, l’aveva molestata; ma si sentiva ferita da tanti sguardi; le pareva che tutti la guardassero in modo da farla arrossire; e andava impacciata, a capo chino, mentre gli orecchi le ronzavano e il cuore le batteva forte. Perchè? E come mai, tutt’a un tratto, la sua presenza di spirito s’era rintanata così in quello sciocco timore? di che temeva? non aveva tante volte riso di certe zitellone che avevan ritegno a uscir