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da bambina.... E cercava il fazzoletto, scotendosi; e si rimetteva al lavoro, con nuova lena.

Di questa condizione di spirito di Marta nè la madre nè Maria s’accorgevano. Ella si guardava bene dal lasciarla trapelare; cercava anzi con ogni arte di non venir mai meno al concetto ch’esse si erano formato di lei. Il suo compito era questo, doveva esser questo. E aveva finanche nascosto alla madre una lettera di Anna Veronica, in cui si parlava a lungo di Rocco, delle furie di costui dopo la loro partenza, di minacce di nuovi scandali, di pazzie....

Perchè affligger la madre con tali notizie? E Marta aveva risposto ad Anna Veronica, che ella non si curava nè voleva più sentir parlare di colui, prima sciocco, adesso pazzo; tristo prima e adesso.

Vedeva intanto la madre e la sorella ritornate alle abitudini, alla calma d’una volta, alla vita semplice e tranquilla di prima; e maggiormente, per forza di contrasto, sentiva penetrarsi dal convincimento che lei sola era l’esclusa, lei sola non avrebbe più ritrovato il suo posto, checché facesse; per lei sola non sarebbe più ritornata la vita d’un tempo. Altra vita: altro cammino.... La pace, la felicità de’ suoi, lo studio, la scuola, le alunne: ecco quello che le restava, ecco la metà del nuovo cammino.... — null’altro!