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Maria, con quel ricordo nell’anima, vi si sentiva meno sola e come protetta.
Rassettatesi alquanto, dopo il trambusto, cominciarono tutte e tre a provvedere ai primi bisogni della nuova dimora. Le poche masserizie scampate alla rovina non bastavano più: poveri, malinconici avanzi di naufragio, a cui pur tanti ricordi s’aggrappavano.
Uscivano di casa insieme per qualche compera, senza saper dapprima dove dirigersi. Si fermavano a guardar nelle vetrine di questo o di quel negozio, fuggendo la tentazione di entrare nei più ricchi. Smarrite per le vie della città, tra tanta gente ignota e il moto e il frastuono continui, provavano, nello smarrimento, un certo sollievo: nessuno lì le conosceva; potevano andare di qua, di là, indugiarsi a guardare a loro agio, liberamente, senza attirar gli sguardi maligni della gente. A Marta dava segreto fastidio l'ammirazione che suscitava nei passanti. Talvolta, per esser meno notata, usciva di casa senza rifarsi a modo i capelli.
— Così, così.... — diceva a Maria, appuntandosi il cappellino e ravviandosi poi appena appena, in fretta, le ciocche su la fronte.
Ma s’accorgeva, pur senza volerlo, che quel po’ di disordine cresceva grazia alla sua figura: fuggevolmente glielo diceva lo specchio, glielo
Pirandello. Esclusa. | 11 |