Pagina:Pirandello - L'Esclusa, 1919.djvu/146


— 132 —

per gli oltraggi patiti, ci sento un grido: “Ora basta!„ Ma sa lei come sono ridotte? Sa che non hanno più neanche da mangiare? A chi spettava di sostentare la madre e la sorella? di rialzarle un po’ dalla miseria? So io, so io il sacrifizio che le è costato, povera Marta! dovevano morir di fame per far piacere a lei e al paese?

Rocco Pentàgora si alzò anche lui, col cervello che gli mulinava dentro; stravolto, con la faccia pezzata qua e là di rosso; s’aggirò smaniosamente per la stanza, tastando i mobili, agitando continuamente le dita; poi s’accostò ad Anna, con gli occhi torvi, le afferrò le mani:

— Senta, signora maestra.... Per carità, le dica.... le dica che rinunzii all’idea di.... di far la maestra; che.... che non dia più cagione alla gente di sparlare e.... e provvederò io, dica così, ai bisogni della sua famiglia, senza.... senza farlo sapere a nessuno.... neanche a mio padre, s’intende! Glielo prometto su la santa memoria di Francesco Ajala! Non lo faccio per amore, creda! lo faccio per decoro, di lei e mio.... Glielo dica....

Anna Veronica promise di far l’ambasciata; e poco dopo egli, ripetendo raccomandazioni e promesse, andò via più turbato e smanioso di com’era venuto.

— Per decoro, non per amore.... Glielo dica. Per decoro! siamo intesi....