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egli finalmente, impuntando a ogni parola, senza levar gli occhi. — So che è amica di casa di.... e anzi....
S’interruppe; non poteva seguitare in quel tono, in quella positura. Si scosse, raschiò, alzò la testa e guardò Anna in faccia.
— Senta, signora maestra, io credo che.... sì, io non credo a ciò che la gente va dicendo contro di.... Marta, adesso, per questa sua nuova pazzia....
— Ah, — fece Anna, crollando il capo con un mesto sorriso. — La chiama pazzia, lei?
— Più che pazzia! — rispose Rocco, pronto, con ira. — Scusi....
— Non so che vada dicendo la gente, — riprese Anna. — Me l’immagino.... E lei fa bene, signor Pentàgora, a non crederci; tanto più che nessuno meglio di lei può sapere....
— Non parliamo di ciò! non parliamo di ciò, la prego! — saltò a dir Rocco, ponendo innanzi le mani. — Non sono venuto per parlare del passato....
— E allora? Scusi, se lei stesso dice che non crede.... — tentò d’aggiungere Anna.
— Che cosa? Sa che dice la gente? — domandò egli con voce alterata. — Che la corrispondenza con l’Alvignani sèguita.... Ecco!
— Sèguita?
— Sissignora. E questo perchè? Per l’eterna