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colei che mostrava di non curarsi nè di lui nè di nessuno. Meglio anzi fare in modo che quella calunnia si sventasse. Sì.... ma come? E qui un sorgere e un immediato abortir di propositi contrarii, or dettati dall’odio per l’Alvignati, e furibondi, ora dalla stizza, ora dall’amor proprio ferito, ora dalla generosità.
Usciva di casa, senza direzione. A un tratto, si ritrovava per la strada del sobborgo, presso alla conceria di Francesco Ajala. Che era venuto a fare colà? Oh, se avesse potuto vederla.... Ecco la vecchia casa.... Adesso ella abitava più giù.... dopo la chiesa.... E si avanzava càuto, guardando furtivamente ai rari balconi illuminati. Al primo rumor di passi in distanza, per la strada solitaria, tornava indietro per non farsi scorgere in quei dintorni; e rincasava.
Ma il giorno appresso, daccapo.
Perchè quella smania di veder Marta, o meglio, di farsi vedere da lei? Non lo sapeva neppur lui. Se la immaginava vestita di nero, come la aveva veduta quel giorno, in chiesa, Niccolino.
— Sai? Più bella di prima!
Ma ella, certo, non lo avrebbe guardato; avrebbe abbassato subito gli occhi scoprendolo da lontano. Fermarla per istrada? parlarle? Follie! E che avrebbe pensato la gente? E lui, che le avrebbe detto?