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Marta, nella nuova casa, seguitava a tener lo stesso modo di vita. Anna Veronica, però, non se ne stupiva più: Marta le aveva comunicato un suo proposito, imponendole di non parteciparla nè alla madre nè alla sorella.

Lo partecipò lei finalmente, una sera, uscendo rannuvolata dalla sua camera. S’era preparata agli esami di patente, che sarebbero cominciati la mattina appresso alla Scuola Normale. Anna Veronica aveva presentato la domanda per lei, pagando, coi suoi risparmi, la tassa..

La madre e la sorella restarono.

— Lasciatemi fare, — disse Marta, urtata dal loro stupore. — Non mi contrariate, per carità....

E tornò a chiudersi in camera.

Giungeva in tempo a dar gli esami con le antiche compagne di collegio. Le avrebbe dunque rivedute! Non si faceva illusione su l’accoglienza che le avrebbero fatta. Ella anzi sarebbe andata incontro a loro col contegno di chi si tenga pronto a lanciare una sfida; sì, e non ad esse soltanto, se mai, ma a tutto il paese, di cui ora rivedeva le vie, per cui la mattina seguente sarebbe passata. Avrebbe guardato in faccia la vigliacca gente che nel giorno della festa selvaggia l’aveva pubblicamente oltraggiata.

Pensando all’enorme folla imbestiata nel vino e nel sole, tumultuante con le braccia levate