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— Non vengo.... lasciami! Non vengo.

— Come! — esclamò Anna. — Che dici?

E guardò, ferita, Maria e l’amica.

— Avete ragione, sì. — rispose, scrollando il capo. — Ma chi può ajutarci?

Marta sorse in piedi.

— Debbo dimostrarmi grata per giunta, è vero? della grazia che ho ricevuto, guarendo....

— Ma è facile morire, figliuola mia, — sospirò Anna Veronica, socchiudendo gli occhi. — Se sei rimasta in vita, non ti par segno che Dio ti vuol viva per qualche cosa?

Marta non rispose; come se queste parole dell’amica, pronunciate con la consueta dolcezza, avessero risposto a un suo segreto sentimento, a un segreto proposito, corrugò le ciglia e s’avviò per la sua camera.

— Ti servirà anche di svago, — aggiunse Anna.

Giù per le vie era un gran fermento di popolo. Dalla marina, dai paeselli montani, da tutto il circondario, era affluita gente in numerose comitive, che ora procedevano a disagio, prese per mano per non smarrirsi, a schiere di cinque o sei: le donne, gajamente parate, con lunghi scialli ricamati o con brevi mantelline di panno bianco, azzurro o nero, grandi fazzoletti a fiorami, di cotone o di seta, in capo e sul seno,