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trice.... le gare.... i castighi.... Sul tavolino le stava aperto sotto gli occhi un libro, un trattato di geografia; sfogliò alcune pagine: sul margine di una, un segno, e queste parole scritte di sua mano:

Mita, domani partiremo per Pekino! — Mita Lumìa.... Che abisso ora tra lei e quella compagna di collegio!

Come mai in certe anime non sorgeva alcuna aspirazione a levarsi un po’ sopra gli altri, foss’anche in una minima cosa?

Questo, su per giù, Marta aveva notato in tutte le sue compagne di scuola, questo notava in sua sorella, nella buona Maria. Suo marito era poi proprio dell’armento, e lieto e pago di appartenervi. Oh se ella avesse seguitato gli studii! A quest’ora!

Si ricordò di tutte le lodi che i professori le avevano fatto, e anche.... sì, anche delle lodi che un altro le aveva fatte.... l’Alvignani, per le risposte alle sue lettere.... Che gli aveva risposto? Aveva discusso con lui delle condizioni della donna nella società.... “Ella sa accomodare i sensi acutissimi — le aveva scritto in una delle sue lettere l’Alvignani, — i sensi acutissimi all’osservazione della realtà„. — La aveva fatto ridere tanto questa lode. E quell’accomodare i sensi!... Forse era detto bene.... perchè, cultissimo, l’Alvignani.... ma scriveva, secondo lei,