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era accorsa la nonna, la nonnina buona, che la avrebbe tenuta sui ginocchi e le avrebbe parlato di me sempre e non me la avrebbe lasciata mai sola, mai.
Tre giorni dopo Roberto, come se avesse voluto pagarmi le lagrime, mi mandò cinquecento lire. Voleva che provvedessi a una degna sepoltura della mamma, — diceva. Ma ci aveva già pensato zia Scolastica.
Quelle cinquecento lire rimasero un pezzo tra le pagine di un libraccio della biblioteca.
Poi servirono per me; e furono — come dirò — la cagione della mia prima morte.