Pagina:Pirandello - Enrico 4., 1922.djvu/89


Enrico IV 81

Dottore.

Aspettiamo, con pazienza. Tanto, si farà presto e dev’esser di sera.... Sarà questione di un momento! Se riusciamo a scrollarlo, dicevo, a spezzare d’un colpo con questo strappo violento i fili già rallentati che lo legano ancora alla sua finzione, ridandogli quello che egli stesso chiede (l’ha detto: «Non si può aver sempre ventisei anni, Madonna!») la liberazione da questa condanna, che pare a lui stesso una condanna: ecco, insomma, se otteniamo che riacquisti d’un tratto la sensazione della distanza del tempo....

Belcredi

(subito).

Sarà guarito! (Poi sillabando con intenzione ironica) Lo distaccheremo!

Dottore.

Potremo sperare, ecco, di ravviarlo, come un orologio che si sia arrestato a una cert’ora. Ecco, sì, quasi coi nostri orologi alla mano, aspettare che si rifaccia quell’ora — là, uno scrollo! — e speriamo che esso si rimetta a segnare il suo tempo, dopo un così lungo arresto.

(Entra a questo punto dalla comune il marchese Carlo di Nolli).

Donna Matilde.

Ah, Carlo.... E Frida? Dove se n’è andata?


6