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Enrico IV 45

Belcredi

(a Frida e al Di Nolli).

Capite che scherzi, carini miei? (Al Di Nolli). Tu avevi quattro o cinque anni; (a Frida) a tua madre pare che tu l’abbia sostituita là in quel ritratto, dove ancora non pensava neppure lontanamente che ti avrebbe messa al mondo: io sono già coi capelli grigi; e lui: eccolo là (indica il ritratto) — taf! una botta alla nuca — e non si è più mosso di là: Enrico IV.

Dottore

(che se ne è stato assorto a meditare, apre le mani davanti al volto come per concentrar l’altrui attenzione, e fa per mettersi a dare la sua spiegazione scientifica).

Ecco, ecco, dunque, signori miei: è proprio questo....

(Ma all’improvviso s’apre il primo uscio a destra (quello più vicino alla ribalta) e viene fuori Bertoldo tutto alterato in viso).


Bertoldo

(irrompendo come uno che non ne possa più).

Permesso? Scusino....
(S’arresta però di botto per lo scompiglio che la sua comparsa suscita subito negli altri).