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Enrico IV 39

paura. Perchè forse a una promessa di quegli occhi si poteva credere. Ma sarebbe stato pericolosissimo.

Dottore

(con vivo interesse, concentrandosi).

Ecco, ecco, questo — questo mi interesserebbe molto di sapere. — Pericolosissimo?

Donna Matilde

(con leggerezza).

Appunto perchè non era come gli altri! E dato che anch’io.... sì, via, sono.... sono un po’ così.... più d’un po’, per dire la verità.... (cerca una parola modesta) — insofferente, ecco, insofferente di tutto quanto è compassato e così afoso! — Ma ero allora troppo giovane, capite? e donna: dovevo rodere il freno. — Ci sarebbe voluto un coraggio, che non mi sentii di avere. — Risi anche di lui. Con rimorso, anzi con un vero dispetto contro me stessa, poi, perchè vidi che il mio riso si confondeva con quello di tutti gli altri — sciocchi — che si facevano beffe di lui.

Belcredi.

Press’a poco, come di me.

Donna Matilde.

Voi fate ridere con la smorfia d’abbassarvi sempre, caro mio, mentre lui, al contrario! C’è una bella differenza! — E poi, a voi, vi si ride in faccia!