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120 | Luigi Pirandello |
Enrico IV
(arrestandosi alla voce, come colpito a tradimento da una rasojata alla schiena, volta la faccia atterrita verso la parete di fondo, accennando d’alzare istintivamente, quasi a riparo, le braccia).
Chi mi chiama? (Non è una domanda, è un’esclamazione che guizza in un brivido di terrore, e non aspetta risposta dal bujo e dal silenzio terribile della sala che d’un tratto si è riempito per lui dal sospetto d’esser pazzo davvero).
Frida
(a quell’atto di terrore, non meno atterrita di ciò che si è prestata a fare, ripete un po’ più forte):
Enrico.... (Ma sporgendo un po’ il capo dalla nicchia verso l’altra nicchia, pur volendo sostenere la parte che le hanno assegnata).
Enrico IV
(ha un urlo; si lascia cader la lampa dalle mani, per cingersi con le braccia la testa, e fa come per fuggire).
Frida
(saltando dalla nicchia sullo zoccolo e gridando come impazzita).
Enrico.... Enrico.... Ho paura.... ho paura....