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Enrico IV 103

Donna Matilde.

Ecco, sì, proprio per questo....

Enrico IV.

Ho capito. Vuol dire allora che non credete che io l’ami. Ho capito. Ho capito. Non l’ha mai creduto nessuno; nessuno mai sospettato. Tanto meglio così! Basta. Basta. (Tronca, rivolgendosi al dottore con animo e viso del tutto diversi) Monsignore, avete veduto? Le condizioni da cui il Papa ha fatto dipendere la revoca della scomunica non han nulla, ma proprio nulla da vedere con la ragione per cui mi aveva soomunicato! Dite a Papa Gregorio che ci rivedremo a Bressanone. E voi, Madonna, se avrete la fortuna di incontrare la vostra figliuola giù nel cortile del castello della vostra amica Marchesa, che volete che vi dica? fatela salire; vedremo se mi riuscirà di tenermela stretta accanto, moglie e Imperatrice. Molte fin qui si son presentate, assicurandomi, assicurandomi d’esser lei — quella che io, sapendo di averla.... sì, ho pur cercato qualche volta — (non è vergogna: mia moglie!) — Ma tutte, dicendomi d’essere Berta, dicendomi d’esser di Susa — non so perchè — si sono messe a ridere! (Come in confidenza) Capite? — a letto — io senza quest’abito — lei anche.... sì, Dio mio, senz’abiti.... un uomo e una donna.... è naturale!... Non si pensa più a ciò che siamo. L’abito, appeso, resta come un fantasma! (E con altro tono, in confidenza al dottore) E