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102 Luigi Pirandello

Enrico IV

(la guarda un po’ e poi dice): E amate la vostra figliuola? (Breve pausa. Si volge al dottore con un tono di riso) Ah, Monsignore, come è vero che questa mia moglie io ho saputo d’averla soltanto dopo — tardi, tardi.... E anche adesso: sì, devo averla; non c’è dubbio che l’ho — ma vi potrei giurare che non ci penso quasi mai. Sarà peccato, ma non la sento; proprio non me la sento nel cuore. È meraviglioso però, che non se la senta nel cuore neanche sua madre! Confessate, Madonna, che ben poco v’importa di lei! (Volgendosi al dottore, con esasperazione) Mi parla dell’altra! (Ed eccitandosi sempre più) Con un’insistenza, con un’insistenza che non riesco proprio a spiegarmi.

Landolfo

(umile).

Forse per levarvi. Maestà, un’opinione contraria che abbiate potuto concepire della Marchesa di Toscana. (E sgomento di essersi permesso questa osservazione, aggiunge subito) Dico, beninteso, in questo momento....

Enrico IV.

Perchè anche tu sostieni che mi sia stata amica?

Landolfo.

Sì, in questo momento, sì. Maestà!