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FULVIA

(pronta, scoppiando di nuovo a ridere, allegra- mente) Che tu devi a me? Ah! ah! ah! ah!

SILVIO

Ti va di ridere...

FULVIA

Ma sì, caro! È meglio che me la prenda a ridere!(ride ancora) Perchè ti senti ridicolo tu stesso, vestito di nero, compunto, a messa, per me, che sono qua viva,(ride di nuovo) e faccio le corna!

SILVIO

Ma per nulla! Se non l’ho fatto per me...

FULVIA

(staccando, con altra voce) Scusa: Ora me lo devi, il riguardo?

SILVIO

Come, ora? perchè?

FULVIA

Perchè si riduce tutto a mio danno!

SILVIO

(forte, con convinzione) Ma ho inteso di ri- spettarti sempre, io, qua!

FULVIA

(pronta) Me? Ah, no, caro! La tua impo- stura!