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Sono in iscena, al levarsi della tela, FULVIA, la governante BETTA e il COMMESSO DI NEGOZIO. Fulvia è in una ricca e gaja vestaglia estiva. Ha ancora i suoi capelli di fuoco, ma composti in una placida pettinatura. Non ha più il fosco pallore del primo atto : pare rasserenata. La vecchia governante Betta ha r aria d’ una mezza signora : sta con gli altri due presso a un tavolino ed esamina con l’ occhialetto e palpa e tasta i molti scampoli di tela, bianchi e anche colorati, celesti, rosei, lilla, e i varii merletti, che il commesso di negozio ha tratti da una grande scatola di tela cerata con cinghie di cuojo, posata su una sedia accanto al tavolino.

COMMESSO

Già! Se la signora vuol proprio pigliarsi il fa- stidio...

FULVIA

Ma no! Non sarà mica nn fastidio!

COMMESSO

Capisco — pardon! — per una madre... Ma sarà un po’ lungo, mi permetto di farle osser- vare, preparare tutt’ intero un corredino di na- scita...

FULVIA

Oh, mi servirà anche per passare il tempo!

COMMESSO

Capisco. Dicevo, perchè ne abbiamo tanti, già belli e pronti in bottega — una meraviglia, sa? — tutti assortiti — di tutto punto — delicatissimi...