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SILVIO
(per richiamarla a sé) Fulvia!
FULVIA
Mi sono divenuti familiari.
SILVIO
(e. s.) Fulvia! Fulvia!
FULVIA
Oh, sai, famosa!
SILVIO
Tu hai la voluttà di dilaniarti!
FULVIA
Con le tue mani, sì. — Le ho, fatte sapere anche a lui, sai? Perciò egli spasima così di me! (Subito — staccando — al colmo dell’ orgasmo — grida tre volte) Che schifo! Che schifo! Che schifo!(Segue come un nitrito, e in un brivido lungo di ribresso, restringendosi tutta in se con le mani afferrate ai capelli e il volto nascosto dalle braccia aggiunge) Ah Dio, che schifo! Subito, Silvio e Mauri le si fanno accosto, premurosi e scon- volti, e mentre l’orgasmo di lei par che si scarichi in un tremore convulso, di freddo, le parlano insieme concitatamente.
SILVIO
Non è possibile seguitare così!
MAURI
(supplice) Ma come, Flora! Se ti ho tenuta come una santa! come una santa!