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LA NACCHERI
(c. s. più forte, irrefrenabilmente) Ah! ah! ah! ah! Il riso si comunica per contagio al Roghi e a Giuditta.
MAURI
(c. s. irritato un po’) — Scusi, signora, se le dico che in questo, veramente, non e’ è niente da ridere.
ROGHI
Xridendo ancora) Ma come no, abbiate pa- zienza!
MAURI
Perchè non capite che cosa vogHa dire capitare a venticinque anni, pieno di sogni in un paesucolo più piccolo, più brutto — scusate — di questo vostro, e marcirvi quattro, cinque, dieci eterni anni, pretore!
ROGHI
(a don Camillo) Ah, ecco dunque, è giudi€e davvero!
DON CAMILLO
(con forza convinta) È matto!
- MAURI
(subito, serio) Mi sono dimesso. — Una vita che non si può figurare! come nessuno di voi, che vi marcite dentro qua, può conoscere! — Neanche tu, sai. Flora; che pure hai conosciuti tutti gli or-