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36 raggio, con una sfrontatessa, che un po’ fa pena, un po’ fa ridere) Ma ora l’inganno è finito! Fi- gurati che... ma sì, non ho vergogna a dirlo... — lei stessa, con le sue mani, mi... mi diede.... sì, un po’ di denaro, per farmene andar via.
FULVIA
(levando il capo, subito, per impedire che altri ne faccia le meraviglie) E poi?
MAURI
(stordito dalla domanda inopinata) E poi? Che vuoi dire?
FULVIA
Che farete poi?
MAURI
Che farò? — Oh! — Che farò poi? — Ma se ho te, ho tutto! Farò di tutto! Mi metterò a dar concerti... Posso — non nelle grandi città, s’in- tende. ’ ’^■’
FULVIA
(freddamente e stranamente, aliandosi) Mi fa- rete il piacere di dire a lui tutto questo, appena sarà di ritorno.
MAURI
(con gioja impetuosa, mentre gli altri restano come basiti) Io? a lui? Sì? Vuoi che gH dica questo?
FULVIA
(per troncare, più che mai fredda, rivolgen- dosi a don Camillo) Dovrebbe già esser qui...