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FULVIA
Ma che inganno? di che inganno mi parlate?
MAURI
Del mìo! di quello che ti feci! — È finito! fi- nito! — Mi sono liberato! sono libero ora!
FULVIA
(fissandolo fosca, come se cominci a prestarle attenzione solo ora, per qualche idea che già le si matura dentro) Di che siete libero?
MAURI
Di disporre di me! Ho lasciato tutto! Il posto. Mi son dimesso. E mia moglie, sai? lei stessa, mi ha aperto la porta : — « Vattene! » — Feli- cissima.
LA NÀCCHERI
Oh guarda!
MAURI
(voltandosi a lei, pronto) Non mi ha mai amato! Non ha mai saputo che farsi di me! Vive per conto suo; ricca, con case e poderi. — Solo per uri malvagio istinto andò a scovar lei(indica Fulvia) là, a Perugia — e le disse —(si volta verso Fulvia, che si è di nuovo seduta, ma come assente, ancora assorta in se) che ti disse? che ti disse? — Io ancora non lo so!(E poiché Fulvia non risponde seguita rivolto agli altri) Forse lei, capite? lusingandosi di ridar la pace a una famiglia, se ne venne qua per levarsi di mezzo. (Riaccostandosi a Fulvia, allegro, e lanciandosi a dire una cosa, che a un certo punto non gli par più facile a dire; tuttavia la dice, facendosi co-