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Lo fa uscire per la veranda nel giardino. Entrano, poco dopo, BETTA dal secondo uscio a destra, e contemporaneamente dalla comune, in abito da viaggio, FULVIA e SILVIO, seguiti dalla BAMBINAJA, che regge su un ricco port-enfant la neonata, na- scosta da un lungo velo color di rosa.
FULVIA
(con un primo impulso di correre ad abbrac- ciare la sia Ernestina, e poi trattenendosi e por- gendole soltanto la mano) OH zia... cara signo- rina Ernestina! Come va?... come va? —(Nota che Livia manca) Eccoci finalmente di ritorno!
BETTA
Ben tornata, signora! Ben tornato, signor dottore!
FULVIA
Cara Betta... Anche voi... Tutti bene? — (Alla bambinaia) Sedete, sedete. —(Le si accosta con la zia Ernestina e con Betta, e le dice, allu- dendo alla bambina) Seguita a dormire? La bambìnaja siede. Fulvia e le altre due le si fanno intorno. Fulvia solleva il velo, pian pianino, e mostra loro la bimba dor- mente.
FULVIA
Eccola qua!
BETTA
Oh com’ è bella!
ZIA ERNESTINA
Che amore!... Come dorme!
BETTA
Ma come somiglia : oh —(a sia Ernestina)