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ZIA ERNESTINA
Piano — zitto — per carità!
MAURI
(più piano, misteriosamente) Perchè è morta lei, invece, qua?(Ma lo dice con gioja, e si mette un dito sulla bocca, stringendo coi denti il labbro inferiore. Poi aggiunge, con un gesto allegro delle mani, come se fosse una fortuna) Ancora morta, eh? ancora morta per la figlia?(Trae un gran sospiro) Ah, come sono contento! Come mi sento leggero! come mi sento leggero! — Te- mevo questo soltanto! Che qua si fosse chia- rito...(Subito con foga, abbracciandola) — E al- lora m’ ajuti, m’ ajuti, zia Ernestina, lei che co- nosce lo strazio...
ZIA ERNESTINA
(atterrita, divincolandosi) Ma siete matto? — Io non vi conosco!
MAURI
No, dico lo strazio!
ZIA ERNESTINA
(c. s.) Mia che strazio! Di che?
MAURI
Di Fulvia! di Fulvia!
ZIA ERNESTINA
Ma dove? — Lasciatemi! —(svincolandosi) grido!