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ZIA ERNESTINA

^-^’1 (sola, dopo averle seguite con gli occhi) Ma che hanno? Di dove ritorna quella pettegola? — (Sta a pensare col fiato trattenuto; poi, lascian- dolo andare) Ah, che storia! — Basta, accendiamo. Si reca presso la comune a girar la chiavetta della luce elet- trica. Ne! frattempo M.^RCO MAURI, già entrato nel giardino quando la zia Ernestina h andata a chiudere il cancello, entra per la veranda. È molto invecchiato in un anno, ma con gli occhi più che mai vivi, di quella tragica ilarità dei pazzi. È senza soprabito, e ancora con un vecchio abito estivo. Si tiene in fondo, in ombra, presso la veranda.

MAURI

(appena la si(^ Ernestina fa lume nella scena) Permesso?

ZIA ERNESTINA

(con terrore, voltandosi, ancora con la mano sulla chiavetta della luce) Oh Dio! Chi è?

MAURI

Io. Non si spaventi.

ZIA ERNESTINA

Entrate così, come un ladro? — Di dove siete entrato?

MAURI

Dal cancello, prima che lei lo richiudesse.

ZIA ERNESTINA

Vi tenevate dunque in agguato?