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che si dovrebbe pure preparare qualche cosa per l’arrivo. Non c’è preparato niente!
LIVIA
alsandosì indignata) È preparato tutto! (Poi, 0 una pausa) Potresti capire che m’ indigna ^’^ia tufi nrpmirrp f ( dopo una pausa) codesta tua premura
ZIA ERNESTINA
(con un sorriso di smorfiosa mansuetudine) No, sai com’è? Penso che gioja fu, quando tu nascesti...
LIVIA
E che e’ entro io?
ZIA ERNESTINA
Dopo tutto, è una tua sorellina...
LIVIA
(con scatto irresistibile) Stupida! Lunghissima pausa. Livia, tutta vibrante, scaraventa sul tavo- lino un libro, che aveva preso in mano, dopo la rivista. Si volge più d" una volta verso la zia, come per dirle qualche cosa, ma è troppo colma d’ odio e di dispetto, e si trattiene.
ZIA ERNESTINA
(sospirando) Eh! — saranno guai!
LIVIA
È incredibile! Ma come puoi tu, tu, ricordar la mia nascita, la gioja che ne ebbe mia madre? — È incredibile! incredibile!