Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
16 | CAPO II |
Delle semivocali.
La semivocale è il solo ę.
Dei dittonghi.
I dittonghi sono due: proprii come au, eu; improprio come ëu segnato. Le rimanenti lettere sono consonanti, delle quali per brevità s’intralasciano le divisioni dalla nuova ñ in fuori, di cui parleremo a suo luogo.
§ II — Della pronunzia delle vocali.
Delle vocali alcune ritengono il medesimo suono che loro si dà dagli italiani, come la a e la i, le altre ritengono un solo suono per togliere ogni equivoco nella lettura.
Delle vocali di suono diverso, e primieramente della e.
Questa è una specie d’e, che si pronunzia discostando alquanto più le labbra, e dilatando alquanto più la bocca che nella pronunzia di qualunque altra vocale, e con suono schietto e forte, come nelle parole fer, ferro, cher, carro, poret, porro, garet, tallone, volet, volante (specie di palla impennata per divertir i fanciulli), saber, sciabola, strem, bugigattolo, ecc. Questa adunque chiamerassi e aperta, od appuntata, a differenza della e chiusa, la quale si pronunzia con suono di voce tenue colla bocca semichiusa, come bel, cel, seren, ecc., e questa dirassi e chiusa, o non appuntata. Vero è però che la e fra gli italiani riceve vario suono, onde stretta talvolta e talvolta aperta si dee far sentire; non vi si vede tuttavia, per mancanza di segni a quella apposti, con tutta quella facilità che il lettore desidererebbe, come debba in alcune voci pronunziarsi; cosicché uomo mezzanamente istrutto nella lingua italiana molte volte si rimane, nè sa ad un tratto distinguerne la pronunzia, dovendosi, e ai passaggi che fanno gli ac-