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DELL’ALFABETO PIEMONTESE 15

Le lettere, o sieno caratteri detratti dall’alfabeto italiano sono tre, cioè la k, la x e la y; le aggiunte sono queste, cioè ę, ëu, ñ, ò, una delle quali una vocale, cioè la ò, una semivocale, cioè la ę, altra dittongo, come la ëu, ed una consonante, come la ñ.

AVVERTIMENTI.

I.

Tutte le lettere, alle quali non è apposta alcuna nota, ossia spiegazione, ritengono il medesimo suono che loro vien dato dagli italiani.

II.

Sebbene in bocca de’ torinesi non mai sentasi il suono della z, ma in suo luogo quello della s; tuttavia siccome si sente in parecchi termini di alcuni provinciali, giudicai opportuno di porla nel nostro alfabeto, perchè volendosi esprimere qualche termine col proprio suono che da loro si dà, si abbiano tutti gli opportuni caratteri, e possa ciascuno di que’ delle provincie esprimere il suono proprio del loro parlar famigliare, quando il voglia, sebbene io non possa a meno, pei motivi nella prefazione addotti, di persuaderli caldamente a coltivar quello de’ nostri torinesi.

CAPO II

DELLE PRONUNZIE PIEMONTESI.


§ I – Della divisione delle lettere.

Le lettere si dividono in vocali e semivocali, dittonghi e consonanti.

Delle vocali.

Le vocali sono cinque: a, e, i, o, u.

Della divisione delle vocali.

Delle vocali l’o ora è stretto ora aperto.