do, ordinò che fusse menato da lui; dove gionto il Santo huomo il Duca in nome della Città tutta promise di toglier via quella superstitione, purche esso lo assecurasse, che da quello assedio non ne sarebbe venuto danno alcuno alla Città; Fecelo volontieri il Santo, assecurandolo in nome di Dio, e per certezza di questo volse, che il Duca con seguito della Città tutta intervenisse in una processione, che egli volea fare dall’Arcivescovato alla Chiesa di Santa Maria di Porta Somma, che era in quel luogo, dove è hora il Castello nella più alta parte della Città, con pregare la Beata Vergine, che la liberasse da quel pericolo; Essendosi adunque ordinata una sollennissima processione; e gionta in quella Chiesa sparse ivi San Barbato, infiammato di spirito divino, molte lagrime, et affettuosi prieghi alla Beata Vergine, pregandola ad intercedere per quell’afflitto, e contrito popolo appresso sua Divina Maestà, e parendoli di havere ottenuta la gratia da quella benignissima Madre di misericordia, prese il Duca Romualdo per la mano, e ritiratolo in un baloar-