pi non giongono) nell’oblivione sepolte, così anche goderà per la sua somma pietà ch’io dichi; questa gratia di essersi mantenuta la sua Casa per lo spatio di dieci secoli in una stessa patria con continuatione di non piccolo splendore (il che non così facilmente in altre si ritrova) doversi attribuire alla cristiana bontà di que primi suoi antenati, quali come dee piamente credersi; dovettero non solo segnalare la gratia da Dio concessagli della superstitiosa Idolatria levata nella lor patria con l’inalberare per arme il già disfatto Idolo dell’Amphisibena; ma anche essere i primi à retirarsi da quello errore. Et con la loro autorità agiutar non poco la conversione universale della Città; e