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remmo, ch’essa va a disperdersi senza legge; eppure s’indirizza ad un alveo determinato. Nel corso di questo fiume in più luoghi da lui si derivano nuovi rigagnoli, che divisi e suddivisi si piegano e s’intrecciano sopra il terreno a similitudine di un sistema di vene e d’arterie in un corpo. E siccome l’arte s’accoppia colla natura: ecco talvolta i zampilli di quelle acque che s’alzano e formano le fontane: ecco l’amenità di qualche larga e fragorosa loro caduta: in un luogo esse profonde e tranquille sostengono le cariche navi: in un altro ristrette e precipitose danno moto a svariatissime macchine. Di tanto movimento, e di tanta vita semplicissimo è il principio: pose il Creatore le scaturigini de’ fiumi più alte del loro livello nelle pianure. Tanto è vero, che nell’esaminare con attenzione qualche apparente disordine nella natura, si trova sovente, ch’esso altro non è, se non un ordine più elevato e nascosto.

Dal moto delle acque ne’ grandi ricettacoli passiamo al moto di que’ fluidi tenuissimi, che ci vengono scoperti dai forti microscopi. Ogni gambo, ogni foglia di que’ tanti vegetabili, che in questo terzo giorno con sì gran pompa apparvero sulla faccia della terra, contiene ne’ suoi filamenti i canaletti, che conducono i vitali umori; altra ma-