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versi, cuius pulchritudo ex ordinata bonorum, et malorum adunatione consurgit, dum mala ex bonis deficientibus proveniunt... Non igitur per Divinam Providentiam debuit malum a rebus excludi.„
Io potrei su di altri punti cercare tra le matematiche, e la Religione un nodo di amistà e di concordia: e ben dolce mi sarebbe, e avrei speranza di non tentare affatto invano l’arringo; ma un’altro stadio a percorrer mi resta, e lo farò velocissimamente volgendo un pensiero alle nostre scienze, e insieme alle nostre relazioni colla società. E in prima sarà egli facile, che lo spirito dell’applicato Geometra si lasci svolgere da quella vertigine che vi schianta i principii morali, e sociali piantati da una religiosa educazione? sarà egli facile, che rompa la quiete delle sue meditazioni per gettarsi in quelle tenebrose ragunate, dove si van macchinando corone alla plebe, e catene ai regnanti? no: che chi ha preso diletto a spaziare nel mondo intellettuale, dove tutto è pace, soavità, ed anche tra le maraviglie del mondo fisico, dove ogni cosa sotto il più esatto ed immutabile magistero ubbidisce alle sapientissime leggi del Creatore, dovrebbe sentire orrore per quelle dottrine, che predicano la sovversione, ed