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Egli è indubitato, che nel gran sistema dell’universo ciascuno di noi non ne ha sotto gli occhi, che piccolissime parti: se in queste parti non ci pare di scorgere tutta la perfezione, di cui le crediamo capaci: se vediamo dei mali produrre un effetto contrario a quello da noi desiderato, dobbiamo persuaderci, che questa particolare disposizione porterà poi la massima perfezione in quel gran tutto, che sta sotto gli occhi della Mente Infinita. Noi vorremmo veder tanti massimi nelle parti, e non pensiamo, che se questi fossero, non avrebbe luogo il massimo nel gran complesso: quale riflessione più idonea per sedare le nostre inquietudini? Il male non essendo, che una privazione del bene, s’introduce, come s’introducono talvolta valori negativi nelle parti di quella formola totale, che si fa massima: però la sua esistenza non è ingiuriosa all’Essere Perfettissimo, nè fa bisogno del principio cattivo de’ Manichei per ispiegarne l’origine. Questa è in breve la dottrina di S. Tommaso accompagnata dalle nostre similitudini matematiche: ecco le principali parole del Filosofo angelico (Lib. III. Cont. Gent. Cap. 71.): „Bonum totius praeeminet bono partis... si malum a quibusdam partibus universi subtraheretur, multum deperiret perfectionis uni-