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Un altro modo di essere utile alla Religione consiste nel difenderla da qualche obbiezione de’ suoi nemici: or eccone una, che potrà servire a sollevarci alquanto dalla severità della precedente meditazione. Come mai, disse l’incredulo, da due soli progenitori in sì breve tempo tanto popolo ne venne da formar le nazioni? come mai furono queste sì tosto dopo il diluvio riparate da sei sole persone? e sì pochi animali salvati nell’arca hanno potuto ricoprir di nuovo la terra? e le piante e l’erbe ed i fiori, di cui le sementi furono nelle acque disperse e disfatte, come ricomparvero a vestir la collina? egli certamente spaccia, siccome gran senno, cotali inchieste, o le accompagna di quel malizioso sogghigno, che è la sua arma più poderosa, ed oltre il quale non passa per ordinario la forza de’ suoi raziocinii. Ma questa volta assai male gli sta, chè su lui lo ritorce un Geometra illustre: maxime ridiculae (dice Eulero: Intr. in anal. inf. T. I. Cap. VI. tit. 110) maxime ridiculae sunt eorum incredulorum hominum objectiones, qui negant tam brevi temporis spatio ab uno homine universam terram incolis impleri potuisse. E infatti basta un assai facile calcolo a provare (vedi Gregorio Fontana Add. XVII. all’istoria delle mat. del Bossut), che supponendo duplicarsi da ogni vent’anni