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meraviglie, quanto vere, altrettanto difficili a persuadersi a chi è straniero all’analisi sublime. Un essere sì elevato potrà mai persuadersi simile a tutte quelle inerti sostanze, che il circondano nell’universo? sarà egli un’essenza di que’ fluidi sottilissimi, che pur talvolta non isfuggono al dominio de’ suoi calcoli? un tessuto di fibre, e di molle, delle quali egli giunge a determinar le tensioni e gli elaterii? una materia in somma, che per quanto vogliasi sublimata, se è materia, va lungi siFonte/commento: Pagina:Piola - Lettere di Evasio ad Uranio.djvu/117 spesso dalle sue viste, che sin ne cade la rappresentazione e la memoria? In verità a me sembra, che un matematico materialista sia qualche cosa d’inconcepibile, e direi eziandio d’impossibile, se non sapessi altre misere contraddizioni, che talora s’incontrano nell’uomo. Che uno stupido selvaggio, od un brutal mussulmano non pregi la nobiltà del suo essere, o la sagrifichi a sordidi vizi, è cosa lacrimevole; ma che si degradi sì turpemente colui, che ha tuttodì, (per così dire) la sua anima fra le sue mani, sa di furore e di delirio.

Se le astrazioni dell’analisi possono sì bene giovare per sollevarci sopra tutto il sensibile, e persuaderci l’altezza della nostra natura, io m’inoltro e asserisco, ch’esse di più c’innalzano verso Dio e ci parlano dell’infinità de’ suoi attributi. Ciò mi