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lità semplice dell’evento, e della veracità di tutti i testimonii. Questa forma palesa manifestamente la sua fallacia in alcuni casi particolari. Quando la probabilità semplice dell’evento, ovvero una delle veracità diventa l’unità, si dovrebbe avere la certezza; e nondimeno la formola dà una frazione minore dell’unità: crescendo il numero de’ testimonii, che indipendentemente gli uni dagli altri concordano nell’asserzione, la probabilità deve evidentemente crescere, eppure secondo la formola diminuisce. Però in tal caso non solo la forma dei prodotti, che si assume per esprimere con quegli elementi la probabilità composta, deve dirsi non rigorosamente dimostrata, ma può francamente asserirsi falsa. Il volere sostener una forma, mentre alcuni casi la proclamano erronea, è un volere volontariamente esporsi all’inganno: è un deviare dalle regole e dal costume tenuto nelle altre parti delle Matematiche miste. Se si fosse dato un solo caso ben provato, in cui la legge Newtoniana avesse condotto in contraddizione col fatto intorno a qualche punto della teorica dei pianeti, pensi tu, che quella legge sarebbe ancora regolatrice di tutti i moti celesti? Fuvvi un momento, in cui si credette dietro i calcoli di tre grandi Geometri di averla colta in difetto intorno al movimento dell’apogeo