Pagina:Piola - Lettere di Evasio ad Uranio.djvu/13


7

nel tratto di una pietra, nel riverbero di un raggio di luce, troverai argomenti di meditazione e di meraviglia; e con lo stesso interessamento contemplerai i movimenti degli astri nel cielo, immenso campo della gloria di Newton, e lo scorrere tra sasso e sasso di un ruscelletto, che forma i suoi zampilli, e muove le sue piccole onde gravide di quelle leggi recondite, a scoprir le quali sudarono, e non con pieno trionfo, i Geometri più sublimi.

Tu vedi, o caro amico, che siam d’accordo nell’esaltare con piene lodi lo studio delle matematiche; s’io quì però mi arrestassi, e in null’altro che in un suono di plauso si risolvesse questa mia lettera, parrebbemi di non aver compiti tutti i doveri dell’amicizia. Sì: questo sacro affetto, che ci fa premurosi de’ reciprochi vantaggi, mi suggerisce grande materia a proseguire: ed io conoscitore de’ tuoi ingenui modi, e dell’ottimo tuo cuore, ho per certo, che non già vorrai prendere quanto io son per dire quasi voce di un pedante, ma piuttosto come segno non dubbio del sodo amore di uno, che ti precede d’età se non di merito nel tuo medesimo arringo. Abbiamo, o mio Uranio, un tesoro ben più prezioso d’ogni umana sapienza, un tesoro, che non come questa può perdersi per malattie, o per morte, ma che può esserci