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stelle; se, per esempio, misuriam l’angolo che fanno due visuali condotte dal nostro occhio a due fisse, ecco che tornano a diventar pressochè zero anche le seconde lunghezze dei diametri delle orbite, riuscendo quell’angolo quasi eguale veduto sul nostro pianeta, e sul pianeta da noi più lontano. Oh quante volte ci facciam da principio! la terra, creduta in prima sì vasta, è un punto nello spazio occupato dal nostro sistema planetario: e questo sistema è di nuovo un punto considerato in quelli spazi, ne’ quali si possono immaginare tanti simili sistemi, quante sono quelle stelle, che a milioni di milioni appaiono nelle nebulose, e sempre in maggior numero, quanto più oltre la forza de’ telescopi porta la facoltà visiva. Dopo avere corso col pensiero a piacimento per questi immensi campi sino a stancare più volte ogni volo più ardito della immaginazione, fermiamoci un momento a prendere respiro, e diciamo: un tanto spazio che è al fine? uno spazio finito: in conseguenza è ancora un vero nulla insieme a tutta la creazione che contiene, davanti alla potenza infinita e creatrice. Così ritorniamo donde eravamo partiti; lo sparire di tutte le idee della grandezza acquistata con tanta fatica davanti al pensiero della grandezza di Dio, ci annienta al suo