raviglia nelle varietà di quelle forze, che decomponendo la luce alla loro superficie producono il bianco del giglio, il vermiglio della rosa, il cilestro della viola. Siami quì permesso inserire un nobile passo di reputato scrittore (Pluche, histoire du ciel. T. 2) „La filosofia, che ritorna finalmente in lega colla fisica di Mosè qualora trattisi di spiegar l’organizzazione di un grano di miglio, ritornerà, come io spero, alla fisica medesima, cioè alle volontà speciali del Creatore, per rendere ragione della struttura della terra, e della sua corrispondenza con tutte le parti dell’universo. È cosa strana, che si stia ancora in forse su questo proposito, e che si rompano i moderni filosofi il capo con lunghi calcoli per distillare da qualche ipotesi di moto o d’attrazione la causa, la quale ha fatto che il Sole occupi il centro del sistema planetario; la quale ha provveduta la terra di un grande specchio atto a perpetuare in essa la luce del sole in tempo di notte: e la quale ha corredato Saturno di un cerchio luminoso. I raziocinii, i calcoli, e la geometria ci guidano nel nostro bisogno a cause illusorie ed apparenti. Ma l’esperienza, e Mosè c’insegnano senza fatica e senza questioni, la verità che noi cerchiamo. Se la mano di Dio, e