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è intraveduta e predetta. E dall’ampliazione della corrotta, aristocratica chiesa dell’oggi a questa Chiesa rinnovata, popolare, dell’avvenire, pende, non diremo lo scioglimento — che non è in mano d’uomini — ma il modo più o meno violento, più o meno pericoloso, di scioglimento della questione religiosa.
A questo provvedano solleciti i sacerdoti. Noi invochiamo il loro concorso all’opera santa, ma non possiamo, per loro indugio, soffermarci o indugiar sulla via.
Figli tutti di Dio e d’un solo riscatto, noi non possiamo tradire i nostri doveri verso i fratelli, perchè ad altri, e a chi men dovrebbe tacersi, la codardia persuade il silenzio. Non si riscattano i fratelli dall’ozio, se non riponendo in onore il lavoro e insegnandone la santità; nè s’insegna la santità del lavoro se non riformando una società fondata sul privilegio. Non si riscattano i fratelli dalla menzogna se non distruggendone il pubblico culto; nè si fa questo senza mutar natura al governo ch’oggi posa sulla menzogna ponendo a guidatori dei popoli, non i migliori per senno ed opere buone, ma gli esciti d’una razza monarchica ereditaria. Non si riscattano i fratelli dall’omicidio se non insegnando l’inviolabilità della vita, il miglioramento e non la distruzione del colpevole; nè questo s’insegna dove il carnefice è un ufficiale del governo, dove l’uccisione legale è dichiarata sostegno dell’edificio sociale. Non si fonda la fratellanza di Cristo dove l’ignoranza, la miseria, la servitù, la corruttela degli uni, e la scienza, la ricchezza, la dominazione degli altri contendono agli uomini la stima mutua e l’amore; nè si scemano queste cagioni d’ineguaglianza senza educazione nazionale ministrata dalla società a tutti i suoi membri. Non s’infonde negli animi la virtù del sacrificio, dove l’egoismo a scanso di rischi è forzatamente insegnato dalle famiglie, dove il danaro è solo fondamento alla securità e all’indipendenza degli individui. Non si predica efficace-