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Ed io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore che dimori con voi in perpetuo.

Cioè lo Spirito della verità.....

Io sono la vera vite, e il Padre mio è il vignaiuolo.

Egli toglie via ogni tralcio che in me non porta frutto; ma ogni tralcio che porta frutto egli lo rimonda, acciò che ne porti vieppiù.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Io ho ancora assai cose a dirvi, ma voi non le potete ora portare.

Ma quando colui sarà venuto, cioè lo spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità; però che egli non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che avrà udito e v’annunzierà le cose avvenire1

E medito: la Chiesa è colpita d’acciecamento, e il vostro intelletto, sacerdoti di Gesù, è morto alla coscienza della vera vita, se davanti alla potenza d’intuizione profetica contenuta nei passi ora citati — davanti a un programma religioso che costituisce per sé l’immensa superiorità della fede di Cristo su tutta quanta la tradizione del passato — voi non trovate altra parola da scrivere sulla vostra bandiera che la funesta parola: resistere. La coscienza della missione progressiva fidata alla religione — l’antiveggenza della successiva purificazione delle credenze — l’educazione data d’epoca in epoca da Dio al genere umano proporzionatamente ai gradi del suo sviluppo intellettuale e morale — la riverenza alla grande tradizione religiosa dell’umanità — tutto è in quei passi, ai quali la dottrina papale contrappone un’empia, assurda teorica d’immobilità. La santa Chiesa dell’Avvenire, la Chiesa dei liberi e degli eguali, la Chiesa che benedicendo ad ogni progresso dello Spirito di Verità, e immedesimandosi colla Vita dell’Umanità, non avrà Papa né laici, ma credenti, sacerdoti tutti con uffizi diversi2, vi

  1. Giovanni; XIV, 15, 16, 17. — XV, 1, 2. — XVI, 12, 13.
  2. Paolo; l. ai Corint. XII, 4 e seg.