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inesorabile volontà d’una casta o d’un re: — e sfumerebbe per sempre, voi lo sapete, nel giorno della nostra vittoria.

E quale è, sacerdoti italiani, il voto della nostra, della vostra patria? «Noi vogliamo stringere i ventisei milioni che popolano la terra d’Italia in una sola famiglia, sotto un sol patto, all’ombra d’una sola bandiera. Noi vogliamo continuare la tradizione dei nostri padri e schiudere ai nostri figli una via sulla quale essi non abbiano ad incontrare l’esilio, il patibolo, o il bastone del soldato croato. Noi vogliamo che pel bene dell’umanità, il nostro intelletto sia libero, libera la nostra parola, potente l’opera nostra. Noi non vogliamo adorar la Menzogna, ma il Vero: invochiamo una autorità, ma fondata sull’interpretazione della legge, non sull’arbitrio dell’usurpazione: cerchiamo guide e capi, ma tra i migliori per intelletto e virtù, tra i più devoti al bene di tutti: chiediamo il pane dell’anima, l’educazione, per tutti, il pane del corpo, il lavoro, per tutti. In terra siccome nel cielo sia fatta la volontà del Signore.»

A inchiesta siffatta non avete risposta da quella che dà l’Enciclica infuori? Non sentite fremere nell’anima vostra coscienza di missione fuorché quella che il Papa compendia nella parola resistere?

Resistere alla Nazione, all’Umanità, ai voleri di Dio? Voi siete, allora, irrevocabilmente perduti. Eterna è la religione, eterna è la Chiesa dei credenti. Ma il rinnovamento della religione, la purificazione trasformatrice della Chiesa, che coll’aiuto vostro si compirebbero con solenne evolvimento pacifico, costeranno lotte tremende e lacrime e sangue di molti martiri all’umanità. Dio scenderà sulle turbe raccolte e su voi, non come rugiada sul vello, ma come turbine, e cinto di folgori come nel roveto del Sinai.


VII.


Io apro il Vangelo, e vi leggo:

«Se voi m’amate, osservate i miei comandamenti.