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questi nostri principii. Non ci disse Gesù fratelli tutti e figli di Dio? Non venne egli a distruggere le caste e le ineguaglianze di natura ammesse dal paganesimo? Non disse ch’ei moriva per riscattar noi tutti dalle conseguenze della colpa prima? Non predicò che dovevamo tutti costituire una santa unità in Dio e nell’amore qui sulla terra? Non annunziò che l’umana famiglia non formerebbe se non un solo ovile, e non avrebbe se non un pastore, la legge interpretata di Dio? Non sancì il principio di trasmessione secondo lo spirito, secondo l’opere, opposto alla trasmessione secondo la carne, secondo il privilegio di casta e di nascita? Non volle che, posta fra gli uomini un’unica gara d’opere fraternamente amorevoli, quegli solamente fosse primo tra noi che sapesse esser ultimo e consecrarsi con zelo ardente, incessante di sacrificio al nostro miglioramento? Non respira in ogni sillaba del Vangelo lo spirito di libertà, d’eguaglianza, di guerra al male, all’ingiusto ed alla menzogna, che informa l’opere nostre?

Libertà, eguaglianza, voi dite, nel cielo e non sulla terra.

No; questa assurda distinzione non è nel Vangelo; e il disprezzo della terra non cominciò ad insegnarsi ai credenti se non da quando la Chiesa si diede a Cesare, e il suo capo visibile, fatto principe anch’egli, innamorò della terra tanto da volerne parte, e serbarla anche a prezzo di sangue de’ suoi fratelli. Terra e cielo s’avvicendano continuamente nel santo Libro, e la terra v’è guardata sempre come soggiorno, non d’espiazione, ma di preparazione al cielo, e campo di guerra per l’educazione della umanità contro alle potenze del male e dell’egoismo che la inceppano o la traviano. Lasciamo la discussione di pochi passi isolati e fraintesi appunto perché contemplati isolatamente. Lasciamo il regnum meum non est de hoc mundo (il mio regno non è di questo mondo): noi sappiamo che l’espressione fu inesattamente tradotta nella Volgata; e che il testo, decisivo a nostro favore, dice regnum meum non est nunc de hoc mundo (il mio regno non è ora di questo