esse quasi la metà delle Pandette. Ma io non credo,
che cosa più sciocca, e più assurda potesse a
coloro venire in capo, che quella di volerci proporre
per Leggi le riposte dagli antichi Giuristi
date sopra casi, e controversie tali, che da pure,
e prette conghietture dipendono. „Queste quistioni,
dice il Duareno1 non appartengono
ai Giuristi, ma sibbene ai Gramatici, ai
Dialettici, ed ai Rettorici. Un Giurisconsulto
deve insegnare, quando, e come sia da osservare
la volontà del disponente, posto che quella
bastevolmente appaja. E questa è materia di Giure.
Ma il ricavare la volontà dalle conghietture,
non è un mistiere, che s’aspetti ad un Giurista,
come io ho più largamente mostrato nello
Scevola.“ Cajo ha per modo di esempio legato
a Sempronio il suo argento. Quì nasce tra
il Legatario, e gli eredi la quistione, se il testatore
abbia anche voluto lasciargli la moneta d’argento,
che si trova negli scrigni suoi? Un altro
ha lasciato a Sempronio tutto il vino, che ha in
cantina; resta da vedere, se gli abbia ancora voluto
lasciare i vasi, dove riposto è il vino? Un
altro ha venduto a Mevio le sue statue. Quì riman
da vedere, se s’intendano anche venduti i
piedestalli? Queste e somiglianti quistioni non si
possono decidere con una legge generale, che
faccia per tutti; poichè convien quì badare al
costume dei testatori, e dei contraenti, alle loro
maniere di parlare, all’usanza del paese, e ad
altre sì fatte circostanze, che possono essere in-
- ↑ Ad L. Legata inutiliter 19. D. de Legat.