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84 Difetti delle


VI. Da questa maniera di convertire in Leggi le decisioni de’ Giurisconsulti sopra casi, e quistioni particolari fatte, è nato, che chiunque abbia o talento, o bisogno di dar di mano a sofismi, a sottigliezze, ed a cabale, può agevolmente trovare uno scampo per iscansare la decisione della Legge ogni volta, che gli torni il conto di farlo. Gli basta in tale caso il maneggiarsi a dar da intendere al giudice, che diverse sono le circostanze del suo caso da quelle del caso, che ebbe per le mani l’autor di quella decisione; ed ecco per terra la Legge. E di fatto questa è una delle principali cagioni di quella sterminata copia di limitazioni, eccezioni, distinzioni, che dagli interpreti, de’ consulenti, da’ trattatisti, e da’ decidenti inventate, e nelle loro stampate opere per perpetua sciagura, ed imbroglio de’ posteri pubblicate si sono. Quando il Legislatore parla da per se medesimo, e spiega la volontà sua con chiarezza, e con dare a conoscer, quale sia la sua intenzione, ogni uomo savio fa presto a comprender, dove abbia luogo la Legge, e dove nò. Ma quando la mente del Legislatore ha da essere ricavata da decisioni fatte sopra casi speziali, allora mille difficoltà ci entrano, perchè non si possa se non che con grandissimo stento, e dopo superati mille ostacoli giugner a scoprire lo spirito di quelle decisioni disperse di quà, e di là, ed a raccoglierne la mente di chi le ha fatte. Noi vediamo questo in pratica troppo sovente avverato; e chi non esercita la profession legale, non può di questo disordine formarsi una sufficiente idea. Si disputa tra noi continuamente, ed in ispezie fra i teorici, ed i pratici, in


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