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46 | Difetti delle |
le Leggi Romane, la novità della cosa attirò di mano in mano sì dalle vicine, come dalle lontane contrade una straordinaria quantità di studenti a Bologna, dove e vivente Irnerio, e dopo veniva con indicibil grido insegnata la scienza legale. Or cotesti studiosi ritornando poi alle patrie loro, stupefatti dalle ciarle de’ loro maestri, stretti da un cieco rispetto pel nome Romano, pieni di ammirazione verso quelle Leggi, che senza intenderle professavano di seguitare, ed imbaldanziti dalla stima, che la gente idiota lor professava, ogni diligenza, ed ogni studio posero per introdurre nelle loro patrie l’uso, e lo studio delle Leggi Romane nè da essi, nè da quelli, che le accettarono, nè da quei, che vennero dopo, giammai troppo bene intese. E tanto più agevole venne a questi nuovi Giuristi la loro mal pensata impresa, quanto che con ogni premura erano ricercati da’ Principi, e dal Popolo, che si persuadevano dover costoro avere riportato da Bologna le vere chiavi della Giustizia, ed i più segreti arcani della Politica, per fargli sedere ne’ Tribunali più cospicui, ed occupare le dignità più sublimi.1
Ma la stranezza, l’oscurità, le sottigliezze, i bizzarri principj, e tante altre particolarità delle Leggi Romane mescolate in questa ma
- ↑ Heinec. de Orig. Jur. lib. 2. Conrad. Sinceri de Germ. LL. et hom. Jur. Orig. Riccius in Spicil. Hist. Diplom. §. 13. Boehmer. Præfat. in Compen. Digest. Senckenberg. Hist. Stat. Franc. §. 13. Tom. I. Select. Jur. et Hist. Mascou Commen. de heb. Imp. sub Henrico ad an. 1118. §. 61.